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1 Film al Giorno | Il Cinema a portata di clic
Amante del genere Sci-Fi e galvanizzata dalla notizia che il “mostro sacro” Ridley Scott si sarebbe cimentato nell’adattamento cinematografico del romanzo “L’uomo di Marte” di Andy Weir mi sono precipitata a comprare il libro e ho atteso con trepidazione l’uscita del film. Terminata con entusiasmo la lettura di questo fantastico esempio di Hard Sci-Fi ho cominciato a nutrire qualche perplessità sulla riuscita da parte di Scott di una bella e soprattutto fedele trasposizione sullo schermo. La mia immagi***one, temevo, si sarebbe potuta discostare di molto dalle caratteristiche narrative e soprattutto visive che caratterizzano le opere di Scott; ambientazioni cupe e quasi sempre notturne. Caratteristiche che lo hanno reso il grande regista che è, ma sarebbe riuscito a rispettate il clamore creato dal libro di Weir? Dubbi, bisogna dirlo, alimentati anche dalle recenti delusioni che il cinema aveva portato nella mia vita di fanatica di genere, temevo in una nuova batosta sulla scia del blasonato “Interstellar” di Christopher Nolan, o del “Prometheus” dello stesso Scott. Film che sinceramente non hanno confermato le grandi aspettative che la pubblicità e i nomi illustri avevano creato. Ridley Scott, invece, pare che sia finalmente tornato in sé. Grazie all’atmosfera del pianeta rosso esce con stile dai canoni che hanno sempre caratterizzato i suoi capolavori e finalmente ci regala un po’ di luce. Seguendo fedelmente la trama del libro dona allo spettatore l’intera gamma di emozioni che vanno dalla paura alla felicità, trascinando ed entusiasmando fino alla fine. Durante una missione su Marte il botanico Mark Watney (Matt Damon), viene investito dal palo di un’antenna per le comunicazioni mentre una forte tempesta di sabbia e detriti costringe ad abortire la spedizione, creduto morto dal resto dell’equipaggio della missione NASA Ares III, viene lasciato sul pianeta rosso. Watney, ferito ma ancora vivo, si ritrova da solo a dover sopravvivere su di un pianeta ostile impossibilitato a comunicare con la Terra. Senza perdersi d’animo inizia subito a provvedere, grazie alle sue vaste conoscenze scientifiche, alla mancanza di cibo e acqua. Ogni suo calcolo, ogni sua mossa, viene registrata tramite un video diario che permette allo spettatore di capire le scelte di sopravvivenza del protagonista. Mark deve riuscire a sopravvivere per almeno quattro anni, momento in cui spera di poter essere salvato dalla missione NASA Ares IV. Come può salvarsi la pelle un botanico su Marte? Ovviamente coltivando una piccola piantagione di patate! La preparazione accademica di questo moderno Robinson Crusoe gli permette di risolvere anche il problema della mancanza di comunicazione con la Terra e grazie al superamento di questo ostacolo, la NASA e addirittura l’Agenzia Spaziale Cinese si adoperano per fare in modo di riportare Watney sano e salvo a casa. Condito con grande senso dello humor e tanta Disco Music, il film non annoia e riesce con maestria a colmare le difficoltà che ci sarebbero potute essere nella comprensione di calcoli matematici e reazioni chimiche. Scott non delude affatto e torna a splendere grazie anche ad un cast stellare, da Jessica Chastain (capitano Lewis) a Kristen Wiig (PR della NASA), a Sean Bean e Jeff Daniels, fino a Kate Mara, Donald Glover e Michael PeÑa . Sicuramente un film che entrerà a far parte del cult di Fantascienza. Il cinema viene messo al servizio della scienza e viceversa, tanto che il ragazzo seduto vicino a me ha affermato di avere di nuovo voglia di mettersi a studiare. Francesca Romana Piccioni
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